venerdì 30 ottobre 2009

Carlo Scarpa in mostra

Esposizione + Mostra fotografica + Proiezione + Visita guidata + Conferenza
Limena (Pd), dal 22 al 31 ottobre 2009
"Se gli oggetti che ha disegnato mio padre continuano ad esistere sul mercato, continua ad esistere anche lui..." Tobia Scarpa - 2009
Omaggio a Carlo Scarpa designer è un contenitore di eventi dedicati alla figura del grande architetto veneto del XX secolo. Si svolgerà a Limena (pd) dal 22 al 31 ottobre 2009. Organizzata dalla New Design Rettore di Limena (pd), con il patrocinio: Provincia di Padova Comune di Limena (pd) Comune di Altivole (tv) Museo delle rarità di Carlo Scarpa di Monselice (pd) e curata dall'arch. Enrico Santangelo.
Gli eventi
Esposizione "Carlo Scarpa designer" showroom New Design Rettore - via del santo 189 - Limena dal 22 al 31 ottobre dalle ore 9.00-12.30 e dalle 15.30-20.00
Mostra fotografica "I tavoli di Carlo Scarpa alla Querini Stampalia di Venezia"Oratorio di Villa Fini - via Roma 30 - Limena dal 22 al 31 ottobre dalle 16.00-21.00
Proiezione "Un'ora con Carlo Scarpa" di Maurizio Cascavilla 1974 - teche RAIteatro"Falcone e Borsellino" via Roma 44 - Limena sabato 24 ottobre ore 21.00 ingresso libero
Visita guidata "Tomba Brion" arch. Guido Pietropoli cimitero di san Vito di Altivole domenica 25 ottobre ore 10.00 e 11.30
Conferenza "Tessuti e tavoli" arch. Paola Cattaneo e arch. Alceo Serafini teatro "Falcone e Borsellino" via Roma 44 - Limena venerdì 30 ottobre ore 18.30

lunedì 26 ottobre 2009

Siviglia contro le archistar....

Due progetti in forse a Siviglia: la Torre della Cassa di Risparmio Cajasol, di Cesare Pelli, e la Biblioteca Centrale dell'Università Hispalense, di Zaha Hadid. La polemica nasce per motivi diversi, ma in entrambi i casi la cittadinanza si è fortemente mobilitata per ottenere la sospensione dei lavori.

Nel 2007 il Comune ha concesso il nulla osta per la costruzione di un grattacielo alto 178 m, la Torre della Cassa di Risparmio Cajasol di Pelli.

Il progetto, vicino al centro storico, su un'area di 41.000 mq su cui precedentemente sorgeva il Padiglione delle scoperte risalente all'Expo del 92, demolito nel 2006 per far posto al nuovo grattacielo, con un investimento di 311 milioni sarà lo torre più alta dell'Andalusia e sarà terminato nel 2012.

Le manifestazioni dei cittadini e le associazioni per la difesa del patrimonio e della cultura sono appoggiate dall'Unesco, che lo scorso giugno ha chiesto al Governo spagnolo l'interruzione dei lavori per predisporre uno studio approfondito sull'impatto dell'opera rispetto al centro storico. Anche il Collegio degli Architetti di Siviglia ha indetto per questo mese una giornata di dibattito che culminerà in una proposta di risoluzione.

Se la torre di Pelli è considerata un monumento alla speculazione,non si può dire lo stesso per la biblioteca di Zaha Hadid che dovrebbe sorgere in uno dei polmoni verdi della città storica.

I lavori sono iniziati nel 2008 e interrotti da una sentenza del Tribunale Superiore di Giustizia dell'Andalusia rendendo nulla la riconversione dell'area per consentire la realizzazione del progetto.





La Ca'Belli è un'azienda recente: nasce in Urbino nel 2000, ne fanno parte un gruppo di giovani provenienti da culture ed esperienze lavorative diverse. Assieme hanno dato vita ad un idea di cultura, di mestiere e d'arte. Nasce così la concezione di classico-contemporaneo, lampade come sculture di luce, minimali dove la preziosità dei materiali si fonde dolcemente con la ricerca di soluzioni tecnologiche ardite. Viste sulle pagine del catalogo o ancor meglio negli showroom di Milano, Parigi, Berlino, le lampade Ca'Belli testimoniano l'originalità e la continua ricerca che, pur snodandosi indipendentemente dalle logiche della moda, persegue il filo di un'aggiornata contemporaneità. La prima cosa che colpisce è la matericità delle lampade accomunate dalla stessa tensione verso l'eleganza e l'esattezza delle soluzioni. Vengono creati oggetti di forte tensione emotiva dove la materia viene scrutata, sottolineata, esaltata da un'alternanza di luci ed ombre.

giovedì 22 ottobre 2009

Doug Aitken: istallazione sul Tevere

Frontier, questo il titolo del lavoro di Doug Aitken, e' una video installazione a cielo aperto, dove l'artista racconta, attraverso uno straordinario crescendo di suoni e immagini, un viaggio visionario nel mondo attuale, al confine fra realta' e immaginazione. Un'opera narrativa, che si svolge nell'arco di un giorno, interpretata dal famoso pittore americano Ed Ruscha, le cui immagini sprigionano da una serie di schermi multipli inseriti all'interno di una struttura architettonica minimale bianca, priva di tetto e costellata da tante piccole finestre di luce che emanano energia luminosa verso l'esterno. Una sorta di 'micro Colosseo' moderno, dall'elevato impatto emozionale e multisensoriale, nel quale scorre il video, girato tra Roma, Los Angeles, Israele e il Sudafrica, di una storia che e' allo stesso tempo ovunque e in nessun luogo. L'installazione all'Isola Tiberina e' aperta al pubblico dal 23 ottobre al 23 novembre dalle ore 18 alle ore 23.30 con ingresso gratuito.
Nell'ambito della collaborazione con il Macro che proseguira' per tutto il 2010, la video installazione di Aitken, al termine della sua temporanea collocazione presso l'Isola Tiberina, verra' donata al Museo ed entrera' a far parte della collezione permanente. Inoltre, in concomitanza con la nuova installazione all'isola Tiberina, il Macro ospitera' un percorso dedicato ai tre anni di Enel Contemporanea dal 2007 al 2009, esponendo fotografie, video di backstage e alcuni particolari delle opere realizzate nelle edizioni precedenti, tra cui i neon e le colorate figure degli assume vivid astro focus, cosi' come alcune lettere del lavoro di Patrick Tuttofuoco allestito nel 2007 in Piazza del Popolo, a formare la parola 'Roma', citta' che fa da sfondo al progetto fin dalla prima edizione.

Nouvel a Manhattan



Appartamenti di lusso, un albergo e, soprattutto, sale su tre livelli per le opere del Museum of Modern Art: il progetto dell'edificio di 75 piani ideato a Manhattan dall'architetto della Torre Agbar fu salutato nel 2007 come "un'ulteriore prova... che il Signor Nouvel è un maestro nell'equilibrare forze urbane contrastanti" (nytimes.com). In realtà, nei due anni successivi, le proporzioni dell'intervento hanno suscitato diverse reazioni da parte degli abitanti del quartiere e della municipalità di New York (observer.com), fino al voto con cui il 9 settembre (archpaper.com) la Commissione per l'uso del suolo ha imposto di ridurre da 381 a 320 metri l'altezza del grattacielo. Le obiezioni si sono concentrate sulla sommità della struttura, che non soddisferebbe "i requisiti estetici di un edificio posto in condizione di competere in altezza con i più famosi grattacieli della città... Chi, dopo tutto, vuole essere considerato responsabile di avere rovinato il più famoso panorama del mondo?" (nytimes.com).La multinazionale Hines, che ha acquistato il terreno per la costruzione proprio dal MoMA (subito dopo l'ampliamento del museo nel 2004), dovrà anche contenere sotto i 9300 metri quadrati (artsjournal.com) la superficie dell'hotel, per non rientrare nelle prescrizioni normative che obbligano alla realizzazione di una piattaforma di carico a livello stradale: il taglio del marciapiede e le possibili ripercussioni sul traffico sarebbero stati tra i principali motivi di protesta da parte dei cittadini contrari alla "torre".Il progetto originale disegna la connessione tra le aree espositive create ex-novo e le gallerie presenti al "secondo, quarto e quinto piano" del MoMA, che sorge su un lotto adiacente, e dovrebbe beneficiare complessivamente di 3700 metri quadrati aggiuntivi. Secondo ArtsJournal, le modifiche votate nei giorni scorsi - a cui Nouvel starebbe già lavorando - saranno associate al miglioramento della "visibilità del giardino delle sculture dalla strada", richiesto dal MoMA per "rendere più intensa l'esperienza dei passanti"

lunedì 19 ottobre 2009

Vector Architects a Pechino






Nel comparto residenziale Guanganmen a Pechino, si colloca - minacciato dalle incombenti e smisurate masse degli edifici circostanti - il padiglione temporaneo progettato dai due giovani architetti cinesi Gong Dong e Hongyu Zhang, dal 2008 associati con il nome di Vector Architects. "Iniziamo a progettare individuando il problema: sia attraverso la definizione del programma e delle richieste del cliente, sia attraverso lo studio del contesto sociale, culturale, storico e urbano dell'intervento". Nel caso specifico, la società immobiliare CR Land voleva realizzare uno showroom che accogliesse circa 500 mq di spazi espositivi e, allo stesso tempo, fosse un vero e proprio manifesto delle tecnologie costruttive sostenibili da promuovere all'interno e per la durata (3 anni) del cantiere di un imponente comprensorio residenziale. Così, da un lato la necessità di garantire un facile e rapido assemblaggio in opera della struttura, ma anche la possibilità di un altrettanto agevole smontaggio, con ripristino delle condizioni iniziali del sito e riuso dei materiali impiegati; dall'altro l'esigenza di assicurare il minore impatto rispetto all'integrità del terreno e dei flussi pedonali esistenti, sono state tradotte in un elegante parallelepipedo dalle proporzioni allungate (7,60x58 m in pianta, per 5,75 m di altezza), sollevato dal suolo di circa 85 cm - per ridurre al minimo le operazioni di scavo e fondazione - con l'asse principale disposto in direzione est-ovest per favorire il migliore inserimento nel lotto. L'effetto di leggerezza e sospensione del volume è ottenuto attraverso un sapiente utilizzo dell'ossatura in acciaio: sei telai trasversali, posti ad un interasse costante di 10m e resi solidali da putrelle di collegamento, gravano su due coppie di travi longitudinali principali - alte 51 cm e nascoste nello spessore del solaio di calpestio - di cui le due più interne, distanti tra loro 4,80 m e arretrate di 1,20 m dal filo di facciata, poggiano direttamente sulle uniche sei coppie di pilastri che ancorano l'intera struttura al terreno. Il prisma, quindi, si presenta come un grande estruso cavo - libero al suo interno da elementi di sostegno - apparentemente librato al di sopra della quota del giardino come una singolare "installazione levitante". Tale immagine è ulteriormente rafforzata dalla configurazione delle testate, entrambe in aggetto di 4 m e tamponate da superfici arretrate interamente vetrate; quella a est, in particolare, definisce il principale vestibolo d'ingresso, a quota +1,60 m, profondo 6 m, inciso da una comoda rampa di scale. Peraltro, il sottile e ambiguo equilibrio tra natura e arteficio, tema da cui sostanzialmente prende le mosse e si sviluppa il progetto, trova il suo elemento nevralgico e straniante nell'involucro modulare in pannelli di prato (1x1 m) che fodera integralmente i due prospetti laterali e la copertura - a meno di alcune calibrature bucature quadrate o rettangolari, ritagliate liberamente nel rigoroso reticolo geometrico di base - triplicando, secondo l'intenzione declamata dagli architetti, la superficie sottratta al giardino per la costruzione del padiglione. Tale insolito rivestimento naturale, poi, oltre a entrare in risonanza con il prezioso verde dell'immediato intorno ed essere facilmente riciclabile, grazie alla sua inerzia termica consente di potenziare notevolmente le prestazioni energetiche dell'edificio, dimostrando ancora una volta che i progettisti hanno perseguito il criterio della sostenibilità non solo come "linea guida dell'intero processo progettuale e realizzativo", ma anche come strumento per ottenere la più alta efficienza dell'opera nel suo pur breve ciclo di vita.




Tratto da Materia 63

sabato 17 ottobre 2009

Franco Zagari GIARDINI

Roma, 19 ottobre 2009 ore 20.00
In occasione della pubblicazione del volume GIARDINI di Franco Zagari, manuale di progettazione TecnoTipo - Mancosu Editore, per “i lunedì dell’architettura” dell’Inarch si terrà un incontro con l’autore sul tema Il giardino italiano.

Introduce: Livio Sacchi.
Partecipano: Pier Paolo Balbo, Giovanni Carbonara, Gianni Celestini, Francesco Cellini, Daniela Colafranceschi, Gianpiero Donin, Paola Falini, Francesco Ghio, Achille Maria Ippolito, Carlo Mancosu, Mario Panizza, Roberto Perris, Bruna Pollio, Franco Purini, Amedeo Schiattarella, Lidia Soprani, Maria Cristina Tullio, Sofia Varoli Piazza...
Tra gli autori che hanno collaborato all’opera
: Carlo Bruschi, Luca Catalano, Fabio Di Carlo, Renata Fucili, Vincenzo Gioffrè, Giuseppe Gisotti, Annalisa Metta, Maria Rosa Russo, Monica Sgandurra...

Seguirà drink

lunedì 19 Ottobre 2009, ore 20.00
ACER - via di Villa Patrizi 11, Roma
info:
Mancosu Editore
via Alfredo Fusco 71/a – Roma
tel. 0635192249
redazione@mancosueditore.it
www.mancosueditore.eu

Ho avuto la fortuna di essere stata sua alunna, peccato essere lontana da Roma.

mercoledì 14 ottobre 2009

Tomorrowland: Il Bronx e Staten Island

Ultimo appuntamento: il Bronx. Nel 2016 Lafayette Avenue, cuore pulsante del quartiere del South Bronx, non sarà più una distesa di cemento ma verrà attraversata dalla Greenway, un lungo serpentone verde formato da alberi e piante costeggiato da piste ciclabili e marciapiedi. Il tutto grazie all'impegno degli abitanti del quartiere che, riuniti nell'associazione Sustainable South Bronx, sono riusciti a farsi finanziare i venti milioni di dollari necessari per la realizzazione dei lavori.
Staten Island. L'isola avrà un'atmosfera californiana grazie alla realizzazione del più grande parco degli ultimi cento anni, più esteso e molto più ecologico di Central Park. Sorgerà sulla discarica di Fresh Kills e prenderà il nome di Lifescape nel senso di "terra che lavora". Sarà - assicurano gli architetti - uno dei migliori esempi di bonifica del ventunesimo secolo con chilometri di piste ciclabili e pedonali. E al tempo stesso un monumento commemorativo alle vittime dell'11 settembre



(com'è oggi e come sarà nel 2016)

lunedì 12 ottobre 2009

Tomorrowland:Brooklyn e Queens

A ridosso del Queensboro Bridge, scintillerà, imponente e luminosa, la Silvercup West Towers di Richard Rogers. Un progetto da un miliardo di dollari su un'area di sei acri che ospiterà tre torri, mille appartamenti, uffici, negozi, un centro culturale e otto studi di registrazione della casa di produzione Silvercup.




Nel 2012 sorgerà il Brooklyn Bridge Park. Il progetto, della Michael Van Valkenburgh Associates, prevede la creazione di baie protette e spiagge rocciose che mettano i visitatori in contatto con l'acqua. L'idea è quella di un parco urbano, lontano dai rumori della metropoli ma neppure immerso nella calma bucolica di un giardino all'inglese.




Nel 2016 sorgerà il tanto discusso Atlantic Yards. La struttura destinata ad ospitare lo stadio della squadra di basket dei Nets è stata commissionata a Frank Gehry che ha creato un vero e proprio mostro dalle enormi dimensioni. Posizionato fra Atlantic e Flatbush Avenue, l'edificio sarà formato da ben sedici grattacieli di vetro, mattoni e metallo, dal colore bianco e dalle forme sinuose e sfuggenti che ricordano il velo nuziale mosso dal vento di una sposa incontrata da Gehry. A lei è dedicata la torre più alta, Miss Brooklyn, quella alla sua destra rappresenta lo sposo, e la più piccola, a sinistra, l'uomo con il quale lo tradirà. Così Gehry prova ad interpretare lo spirito degli abitanti di Brooklyn che, purtroppo, sono più preoccupati dalle dimensioni mastodontiche che dai tradimenti della sposina.



venerdì 9 ottobre 2009

Tomorrowland: Manhattan (2^ parte)


Sul versante ovest dell'East River, per circa due miglia, correrà l'East River Waterfront Park, e per tutta l'estensione del percorso, che unisce Lower East Side al Battery Maritine Building, una struttura a tettoia ospiterà una serie di padiglioni multiuso destinati a riparare i newyorkesi dalla pioggia e dal sole.
Nel quartiere Midtown West Frank Gehry ha realizzato l'IAC Headquarters un edificio di circa quindici mila metri quadrati, in vetro e calcestruzzo, dalla suggestiva forma a nave dalla vele spiegate.
Renzo Piano nel 2005 ha redatto il progetto Manhattanville, ad Harlem, il nuovo campus della Columbia University. La realizzazione è prevista per i prossimi venti anni.

venerdì 2 ottobre 2009

New York City nel 2016: Tomorrowland

New York città sogno per molti, nel 2016 ospiterà ben nove milioni di abitanti (oggi ne ha solo otto). Già ora gli architetti e urbanisti si confrontano con la necessità di renderla viviile. Gli edifici saranno sempre più alti e i parchi saranno sospesi a mezz'aria. Attualmente queste idee esistono solo nei disegni dei progettisti e sono in attesa di essere realizzati. Tomorrowland prevede la rivalutazione di tutta la zona costiera, l'esaltazione del verde e pare che Frank Gerhy realizzerà buona parte di questi interventi. Tomorrowland si diversifica attraverso i suoi cinque distretti.

Manhattan


Il giro non può che iniziare dalla ricostruzione del World Trade Center, la Freedom Tower di Daniel Libenskind e David Childs.


Accanto a quello che diventerà l'edificio più alto degli Stati Unitie ospiterà spazi destinati al divertimento, ristoranti, studi della Manhattan Television Alliance e tanti uffici, ci sarà anche lo Stegasarium di Santiago Calatrava, una struttura trasparente che ricorda la forma di un volatile dalle ali in vetro e acciaio, destinato a diventare centro di snodo per i trasporti che servono la zona.


Lo stesso Calatrava ha disegnato il complesso di dieci edifici residenziali. Si pensa che questa zona potrebbe accogliere fino a 80.000 persone nel 2030.