lunedì 31 gennaio 2011

I migliori progetti d'architettura del decennio che si è appena chiuso

Il quotidiano americano online «The Huffington Post» ha stilato una classifica dei migliori progetti d'architettura del decennio che si è appena chiuso. Dieci progetti che hanno segnato un'accellerazione della scala di innovazione, un migliore uso dei materiali, un maggiore progresso nella progettazione strutturale, nell'integrazione dei software di progettazione e nella sostenibilità degli edifici.Per il 2001 la sala da concerti di Rouen di Bernard Tschumi Architects, che attraverso un uso coraggioso dei materiali e un sistema strutturale innovativo concentra i carichi al centro consentendo una totale libertà di forme ai bordi. Per il 2002 il terminal dell'aeroporto di Yokohama, di Foreign Office Architects che plasma il terreno creando percorsi circolari contro la monotona linearità. Per il 2003 la sala concerti Walt Disney di Los Angeles di Gehry & Partners, che riprende le forme in titanio del Guggenheim di Bilbao e segna il riòlancio del centro città della metropoli statunitense per antonomasia. Per il 2004 la Central Library di Seattle di OMA, il primo edificio che sembra sfidare le leggi di gravità. Per il 2005 lo Yed Vashem Holocaust History Museum di Moshe Safdie che si sviluppa in un percorso ipogeo lungo una spina dorsale composta da due lastre di cemento trincerato all'interno del Monte della Rimembranza. Per il 2006 il progetto dell'Olympic Sculpture Park di Weiss/Manfredi a Seattle che recupera un sito industriale dismesso. Per il 2007 la sede del New York Time di Renzo Piano, con le facciate continue in vetro schermate da un reticolo in ceramica bianca. Per il 2008 l'Olympic Stadium di Pechino, progettato da Herzog & de Meuron con Ai Wei Wei, un'ellisse asimmetrico costruito con strutture di acciaio piegato che ricordano un nido di uccello. Per il 2009 il MAXXI di Roma progettato da Zaha Hadid Architects, considerato l'emblema dell'architettura fluida, rappresentata dalle gallerie in cui fluiscono i visitatori, nonostante i suoi extracosti da capogiro. Infine per il 2010 la 8 House a Copenaghen del giovanissimo Bjarke Ingels (BIG), il più grande contenitore residenziale e commerciale esistito prima d’ora in Danimarca, un vero e proprio monumento all'housing nel quartiere Orestad, l’ultimo della notevole trilogia costituita da VM Houses e The Mountain sempre su progetto di Big.

venerdì 28 gennaio 2011

Case da sogno






Una casa unifamiliare nella città di Hiroshima realizzata dal celebre studio giapponese Suppose Design Office, incentra il proprio nodo progettuale intorno a un blocco centrale in legno che ospita il corpo scala e da cui si diramano volumi che creano una serie di piattaforme e ambienti abitabili. Chiamato "House in Fukawa", il progetto mira a rendere apparentemente più ampia la piccola proprietà su cui sorge l'edificio oscurando la vista dai suoi confini, e dando l'impressione che il labirinto di porte, terrazze interne, ambienti chiusi e aggetti possano continuare al di là dei muri di confine.
La casa si trova in una zona molto trafficata, per cui si è deciso di ridurre al minimo le aperture verso l'esterno, ma questo non sacrifica la luminosità degli ambienti in cui la luce penetra permeabile attraverso gli spazi comuni a tutta altezza. Gli abitanti della casa, una famiglia di quattro persone con due bambini, hanno l'impressione di vivere in uno spazio più grande del reale, quasi come se non riuscissero a percepirne le dimensioni. Per chiarire il concetto alcuni dati dimensionali possono aiutare: l'area del lotto è di 124, 45 mq, di conseguenza la superficie lorda dell'edificio è di soli 50,29 mq, ma la superficie netta dell'appartamento è di 114, 27 mq. Questo sapiente gioco dei volumi è dato dal fatto che uno spazio risulta più grande quando non se ne percepiscono gli esatti confini come se esso potesse continuare per sempre. La scala al centro della casa è circondata da mura come se fosse una costruzione autonoma all'interno di un'altra costruzione, ed essa continua fino al soffitto. E' al centro della casa e da essa sono raggiungibili direttamente tutti gli ambienti chiusi del progetto. Gli spazi sono disposti in modo "casuale" sfalsati su vari livelli e con angolature diverse. Inoltre la copertura di ogni stanza funziona al livello superiore come terrazza; per questo motivo ci sono molti spazi di relazione nella casa, che si avvicendano e relazionano l'un l'altro tra una sala e una stanza, una camera e un terrazzo, un terrazzo e un'altro terrazzo.
L'impostazione dell'"albero" come principio generatore del progetto non solo permette ai residenti di godere e vivere nella casa un comfort simile a quello di un ambiente naturale, ma anche crea uno spazio fluido separato dall'ambiente esterno, comunque in continuità con il suo centro di costruzione.

lunedì 24 gennaio 2011

Il resort di lusso


Un vecchio hangar dell'inizio del secolo che un tempo ospitava i mega dirigibili Zeppelin è stato trasformato in un vero atollo tropicale. Un paradiso terrestre con piante, spiagge e piscine. Succede nella campagna tra Berlino e Dresda dove l’azienda malese Tanjong ha trasformato un vecchio hangar in disuso risalente alla prima guerra mondiale in un resort di lusso. Piste e piattaforme d’atterraggio sono state smantellate per accogliere sdrai e gazebi e i cimeli della storia hanno fatto posto alla più esotica delle atmosfere. Finti indigeni compresi. Il tetto dell'hangar, di circa 70.000 mq, è stato modificato per far filtrare più luce all'interno e le porte sono state saldate per garantire una temperatura ottimale di 26 gradi. Il resort tedesco ospita oltre 70mila piante, ben quattro piscine extra size, ruscelletti vari e persino una spiaggia con tanto di sdraio e ombrelloni.

venerdì 21 gennaio 2011

Lo stadio del 2022 in Quatar




Lo studio Populous ha progettato lo stadio che si realizzerà in Qatar per la Coppa del Mondo 2022, lo Sport City Stadium. Sarà dotato di 47.000 posti e quando sarà chiuso e coperto sarà trattato interamente con impianti per l'aria condizionata; è stato concepito un tetto retrattile e un campo a scomparsa che consente all'arena di essere riconfigurata per usi non sportivi.
Alimentato da energia solare, il campo da gioco e i posti a sedere saranno interamente climatizzati con aria fredda soffiata lievemente sugli spettatori a livello del collo e delle caviglie. Durante i mesi estivi il clima nella penisola arabica può raggiungere temperature elevatissime, e si sa quanto la dipendenza da aria condizionata governi ogni edificio dei Paesi mediorientali.
Il progetto si propone parimenti di essere "carbon-zero", convogliando parte dell'energia prodotta dai pannelli solari disposti sulle superfici verticali e di copertura dello stadio nella rete elettrica nazionale del Qatar.
Dan Meis, uno dei principali progettisti di Populous, aveva iniziato la progettazione dello stadio mentre lavorava presso un'altra firma dell'architettura mondiale, Aedas. A seguito del suo spostamento presso il nuovo studio, l'intenzione è quella di proseguire il progetto come una collaborazione tra Aedas e Populous.

lunedì 17 gennaio 2011

Gehry a Sydney

Entro il 2014 sarà completato un edificio di undici piani progettato da Gehry, avvolto in un involucro frammentato e asimmetrico, pensato per ospitare le attività degli studenti di economia della University of Technology di Sydney.
Il maestro canadese-americano, che per la prima volta si appresta a realizzare un'opera in Australia, nella struttura commissionata dalla UTS a dicembre 2009 ripropone alcune delle modalità espressive più caratteristiche del suo linguaggio, arrivando a delineare un "edificio-albero..." nel quale coesistono "un tronco con il nucleo centrale delle attività e... rami per consentire alle persone di mettersi in contatto e svolgere le proprie occupazioni". "L'edificio avrà due distinte facciate esterne, una composta di mattoni ondulati, con riferimento alla pietra arenaria e all'importante tradizione del laterizio nella città di Sydney, e un'altra con ampie e inclinate superfici di vetro per rifrangere e riflettere l'immagine delle costruzioni circostanti".
La sede per la facoltà di studi economici rientra in un programma decennale da un miliardo di dollari che prevede interventi estesi a tutto il comprensorio della University of Technology: lo UTS City Campus Masterplan, oltre alla riqualificazione delle attrezzature esistenti e alla creazione di nuovi settori per la didattica, punterà a rendere più efficaci i collegamenti pedonali.

venerdì 14 gennaio 2011

Lo Studio Piuarch a San Pietroburgo

Nella città della meravigliosa prospettiva Nevskij lo studio milanese Piuarch segna il ritorno dell'architettura italiana dopo quasi due secoli di assenza. Nel 2006 lo studio vince il concorso indetto da Galaxy LLC per ristrutturare e ricostruire un'area nel cuore della ex capitale imperiale. Si tratta di un edificio con una metratura complessiva di 23.500 mq, nel centro della città, a due passi dall'Ermitage e dalla Prospettiva Nevsky, all'interno del quale, oltre a ventimila metri quadri destinati a uffici, sono stati realizzati un Boutique Hotel di ventidue camere e Mansarda, un ristorante all'ultimo piano con spettacolare vista sulla cattedrale di Sant'Isacco.
Il progetto parte da una particolare attenzione al contesto e alla tradizione urbanistica della città, senza rinunciare ad un linguaggio architettonico contemporaneo. Su un'area di 5000 mq all'interno di un isolato delimitato verso la strada Pochtamskaya Ulitsa da due edifici settecenteschi, Piuarch ha realizzato un edificio di sei piani.
All'interno del nuovo volume sono state scavate quattro corti che danno luce agli spazi che vi si affacciano.
Oro, verde azzurro e rosso, ispirati alla ricchezza cromatica delle facciate delle residenze storiche di San Pietroburgo, sono i colori che caratterizzano le quattro corti.
Le facciate sono tutte trasparenti, con vetri specchianti e riflettenti realizzati nei quattro diversi colori. I pannelli di vetro (di 75 cm di larghezza e 4 metri di altezza) seguono inclinazioni diverse e ruotano rispetto al filo della facciata; ne risulta una suggestiva frantumazione dei riflessi nel vetro specchiante e un effetto caleidoscopico che si anima con la variazione dell'illuminazione diurna. Gli spazi sono pensati come luoghi di incontro aperti ad attività pubbliche, installazioni artistiche e mostre. La corte oro, all'ingresso, ospita una scultura appesa, quella rossa un volume in rame, quella blu una vasca d'acqua mentre nella corte verde protagonista è la vegetazione. Tutte le superfici sono rivestite in travertino bianco italiano, lo stesso della Cattedrale di Kazan sulla Nevsky. All'ultimo piano i due edifici sono stati collegati con una copertura in metallo che, con inclinazioni diverse, riconnette con una forma continua le asimmetriche pendenze dei tetti. Il Boutique Hotel ospita ventidue camere, una diversa dall'altra, arredate con elementi di design che riportano alla tradizione culturale di San Pietroburgo a cavallo del ‘900, spaziando dalla letteratura, alla musica, all'arte sino alla straordinaria stagione dei Ballets Russes di Djagilev e Nijinskij. Il ristorante Mansarda che verrà gestito da Ginza Project, i guru della ristorazione pietroburghese, è un suggestivo spazio interamente vetrato. Situato all'ultimo piano del complesso con una copertura a falde inclinate, si affaccia con una vista mozzafiato su tutta la città. C'è molto di Italia anche nella costruzione dell'edificio, un vero e proprio lavoro di squadra tra aziende russe e italiane.

lunedì 10 gennaio 2011

il restauro della storica Battersea Power Station


Immortalata sulla copertina di "Animals" dei Pink Floyd la storica Battersea Power Station verrà presto restaurata. Costruita nel 1930 "Una volta era un motore vitale che contribuiva a fornire energia alla città" la sua riqualificazione è considerata fondamentale nella ripresa economica della città. La centrale elettrica, dismessa nel 1983, verrà riconvertita in nuovo complesso polifunzionale inserito nel piano per l'area di Nine Elms ma essendo un momumento tutelato dal Dipartimento della Cultura, la Battersea Power Station non può essere sottoposta a demolizione, le quattro ciminiere - aggiunte solo nel 1953 alla sua silhoutte - dovranno essere abbattute e poi ricostruite a causa delle pessime condizioni in cui versano e il Guardian assicura che "Due di esse saranno utilizzate per produrre energia verde..., mentre le altre due turbine della stazione ospiteranno eventi pubblici...". Il piano generale firmato da Rafael Viñoly, che potenzierà anche la linea Nord della metropolitana, dovrebbe concludersi nell'arco di quindici anni, mentre l'intervento di restauro della centrale inizierà nel 2012 per concludersi nel 2016.

venerdì 7 gennaio 2011

Libeskind e il Ponte sullo Stretto

Nonostante le numerose manifestazioni della Rete No Ponte contro la realizzazione del ponte sullo Stretto di Messina i lavori procedono, è notizia recente quella di un incontro fra l’Amministratore delegato della Stretto di Messina, Pietro Ciucci, insieme con il direttore generale della Società, Giuseppe Fiammenghi, e Daniel Libeskind. Sarà l'archistar a progettare le principali opere connesse alla realizzazione del ponte sullo Stretto di Messina e nello specifico sul lato calabrese del ponte l'area del centro direzionale presso la località Piale (Villa San Giovanni), la fascia dal blocco di ancoraggio alla torre del ponte (Cannitello), il lungomare di Villa San Giovanni con l'obiettivo di offrire un ulteriore valore aggiunto agli aspetti paesaggistici e urbanistici della costa calabrese ma non si esclude che il progetto possa essere arricchito con alcuni interventi sul lato messinese nel segno della continuità tra le due coste.