


Nell'edificio, classificato monumento storico e quindi "tutelatissimo", si inserisce un intervento che, pur rispettando tutti vincoli a cui l'edificio è sottoposto, non si mimetizza, ma si impone con il suo carattere contemporaneo. Per raggiungere i 90 coperti in uno spazio piuttosto ridotto, si è pensato ad un mezzanino realizzato come una superficie continua, con sottili colonne appoggiati al pavimento in prossimità dei pilastri di pietra fino alle scocche di gesso bianco modellato a formare la balaustra al bordo di questa specie di vascello scivolato sotto la cupola. Una superficie che ricorda una nuvola che si sviluppa e si solleva tra gli elementi che già esistono ma che non tocca mai. Un'allusione alla forma fluida del fantasma il cui velo bianco scivola furtivamente nello spazio a coprirlo con il suo disegno proteiforme che sembra galleggiare sui convitati. Liberando lo spazio e aprendo la vista verso l'esterno. Per chi siede nelle concavità che il rosso dell'interno rende più accoglienti, la chiave di volta liberata dal suolo in basso e la volta della cupola sembrano sorprendentemente molto più vicini. La percezione dello spazio è distorta, non si capta più la simmetria della cupola, i punti i riferimento cambiano. E allora, per contrasto, lo spazio diventa più intimo e privato. Il rosso scende il grande scalone con fare teatrale e si espande al centro della sala inferiore per accogliere i tavoli e accompagnarli fino alla facciata. Sul fondo, vicino all'ingresso al cuore dell'Opéra, lo spazio comincia a chiudersi, si fa più privato in contrasto con il candore della sala, è l'atrio con il lunghi tavoli rossi continui. Al bordo un grande e lungo bar nero si insinua intorno a una colonna.
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