Spaziose o ricavate in un angolino della nostra casa, maniacalmente ordinate o particolarmente vissute, create con mobili ultra moderni o classici, le librerie sono lo specchio della personalità del proprietario. Nonostante l'avvento degli e-book i libri tradizionali mantengono un primato nelle nostre case, restando protagonisti della zona studio o del soggiorno.
C'è chi addirittura ha creato un mestiere su questo piccolo mondo: l'arredatore di librerie. Anche voi eravate rimasti fermi alla figura dell'arredatore? Onestamente anche io finchè non ho scoperto l'esistenza di questa variante il cui bizzarro mestiere consiste nell’assemblare ampie collezioni di libri con caratteristiche specifiche, che rispettino i gusti e le richieste di qualunque committente pubblico o privato.
Un mestiere insomma che spazia dalla ricerca letteraria all’arredamento di interni e che cambia forma a seconda dei casi. Talvolta si tratta solo di reperire volumi in base a un capriccio estetico del cliente – racimolare ad esempio libri d’oro per arredare una libreria d’argento oppure riempiendo le scaffalature in base ai colori della bandiera americana; altre volte invece la faccenda si fa più complicata e diventa necessario cercare a lungo prima di trovare i volumi ‘letterariamente adatti’.
Tatcher Wine, arredatore di librerie della Juniper Books di Boulder (Colorado), in un'intervista al New York Times ha affermato che“il libro è un’esperienza sensoriale” e come tale non va considerato né soltanto un oggetto, né soltanto un supporto per la lettura. All’”esperienza libro” infatti contribuiscono molti altri fattori tra cui la consistenza della carta, l’odore di stampa, il rumore della pagina sfogliata, per non parlare dell’orecchia-segnalibro e delle eventuali note scritte a mano sul margine della pagina. Nessuno di questi aspetti è trascurabile.
Un mestiere insomma che spazia dalla ricerca letteraria all’arredamento di interni e che cambia forma a seconda dei casi. Talvolta si tratta solo di reperire volumi in base a un capriccio estetico del cliente – racimolare ad esempio libri d’oro per arredare una libreria d’argento oppure riempiendo le scaffalature in base ai colori della bandiera americana; altre volte invece la faccenda si fa più complicata e diventa necessario cercare a lungo prima di trovare i volumi ‘letterariamente adatti’.
Tatcher Wine, arredatore di librerie della Juniper Books di Boulder (Colorado), in un'intervista al New York Times ha affermato che“il libro è un’esperienza sensoriale” e come tale non va considerato né soltanto un oggetto, né soltanto un supporto per la lettura. All’”esperienza libro” infatti contribuiscono molti altri fattori tra cui la consistenza della carta, l’odore di stampa, il rumore della pagina sfogliata, per non parlare dell’orecchia-segnalibro e delle eventuali note scritte a mano sul margine della pagina. Nessuno di questi aspetti è trascurabile.
Wine lavora per importanti interior designer, architetti, star internazionali (del calibro di Christina Aguilera), proprietari di yacht, ristoranti, alberghi, negozi, centri benessere, condomini di lusso. Con i libri è capace di costruire alberi di Natale, istallazioni creative, mobili stessi.
2 commenti:
Articolo molto interessante. Peccato che il libro sia trattato come oggetto d'arredo prima ancora di essere un oggetto vissuto..insomma, penso che l'arredamento e la composizione vengano dopo, mi sembra un po' eccessivo demandare a qualcuno l'acquisto in blocco! (roba da star, isomma)
:)
esatto, il libro è al pari di un soprammobile
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