lunedì 27 giugno 2011

Fondazione Fiumara d'Arte di Antonio Presti












A marzo a Motta d'Affermo (Messina) è stata inurata la Piramide di Mauro Staccioli parte della Fiumara d'Arte. Si tratta di un percorso turistico culturale di 25km tra i comuni di Castel di Lucio e Tusa. Presti nel 1983 si dedica all'arte utilizzandola come strumento per la valorizzazione dei territori, superando difficoltà varie fra cui anche le ostilità della mafia.
La Piramide, in acciaio corten che si ossida con l’aria, cambiando colore mano a mano che passano i giorni, guarda dritta verso le Isole Eolie, incastonata in un paesaggio mozzafiato nel quale riesce quasi ad abbracciare alcune delle altre opere che compongono la Fiumara d’Arte.
Da un lato la scultura di Pietro Consagra, intitolata “La materia poteva non esserci” inaugurata proprio nel 1986, la prima da cui è iniziato tutto il percorso ad ostacoli che Presti ha dovuto fare per vedere realizzato il suo sogno. Dall’altro la Finestra sul mare di Tano Festa, una cornice alta 20 metri che dà all’osservatore una visuale diversa dell’orizzonte offerto dal mare. Un altro momento di riflessione. Presti negli anni ha commissionato a diversi artisti di fama internazionale delle opere oltre al famoso Art Hotel Atelier, sul mare di Tusa ed inaugurato nel 1991 dove ogni stanza è stata arredata da un artista diverso.









Presti nel 2009 lavora a Catania, nel quartiere di Librino, un'area di 420 ettari edificata negli anni 70 su progetto di Kenzo Tange che prevedeva una equilibrata composizione di residenze, verde e servizi di cui sono stati realizzate solo le residenze in cui oggi vivono 70.000 abitanti, in alcuni casi senza allacci alla rete fognaria o elttrica. Nel 2002 Presti avvia un progetto nelle scuole Terzocchio-Meridiani di Luce con una serie di interventi che nel 2009 portano alla realizzazione della Porta della Bellezza che trasforma il viadotto in un'opera costruita con oltre 9.000 forme di terracotta realizzate da 2.000 bambini del quartiere sotto la guida degli artisti coinvolti, ma modellate e firmate dagli stessi alunni, divenuti così "giovani autori", con lo scopo di renderli protagonisti di un percorso artistico-etico che cambierà la storia e l'identità del quartiere. Le formelle compongono le 13 opere monumentali. Una riqualificazione che nasce dal basso in cui la bellezza del luogo è intesa come dignità e creatività delle persone che lo abitano. Un esempio assolutamente interessante e da tenere d'occhio.

venerdì 24 giugno 2011

Social-campus a Bogotà .








Un gruppo di attrezzature raccolte intorno a una corte popolata di verde e una rete di percorsi tracciati a partire dalle direttrici principali del campus : il progetto della nuova sede del Dottorato per le Facoltà di Legge e Scienza Economiche dell'Università della Colombia è stato presentato nei giorni scorsi da Steven Holl, che lo ha sviluppato in collaborazione con Chris McVoy. La soluzione si innesta sull'impianto originale della cittadella universitaria di Bogotà, risalente agli anni '30, di cui recupera la centralità degli spazi aperti e la geometria - in parte lineare, in parte concentrica - degli assi viari. Il tratto caratteristico del nucleo preesistente, "noto come la 'Città Bianca' per la preponderanza di strutture basse e bianche, in calcestruzzo e muratura", riemerge nella sintesi di pietra locale, legno e calcestruzzo rinforzato con fibre ad alte prestazioni che comporrà l'edificio di due piani ideato da Holl. Una superficie totale di 6.500 metri quadrati ospiterà aule, laboratori, spazi di ristoro, uffici e un auditorium da 600 posti. "Lo schema, che presenta uno spazio di socializzazione all'aperto, posto al centro, organizza l'edificio in modo da capovolgerne il senso...": attraverso una progressione fluida delle pendenze e delle variazioni di quota, i passaggi pedonali si trasformano in terrazze calpestabili e si evolvono in collegamenti che sfociano in un giardino acquatico. "Nuovi percorsi per collegare gli assi di circolazione del campus sono fissati sollevando il piano sul lato meridionale, con il risultato si ottenere una tettoia 'simile a un portale'..." sotto la quale si determina l'equivalente di una piazza coperta. Il complesso del Dottorato, alimentato per il 15% con l'energia elettrica prodotta da una membrana fotovoltaica distribuita su "gran parte del tetto", sfrutterà la ventilazione naturale per il condizionamento dell'aria, e intergrerà sistemi per immagazzinare l'acqua piovana e trattare le acque grigie. La costruzione inizierà l'anno prossimo.

lunedì 20 giugno 2011

Mobile Housing .





Quattro studenti di ingegneria edile - architettura alla Sapienza: Riccardo Franchellucci, Lorenzo Carrino, Andrea Bonamore, Lorenzo Bramonti, hanno creato Mo.Ho.: una macrostruttura futuristica pronta ad accogliere alloggi-containers,immaginata tra i palazzi del quartiere San Lorenzo di Roma ma pronta ad adattarsi a qualunque contesto.

Mo. Ho., è la sigla di Mobile Housing, un sistema innovativo per l'abitare che permette di portare la propria casa dove si vuole ed alloggiarla in apposite torri, costituite da una struttura concepita per accogliere le unità abitative. Ciascun modulo è assemblabile in abitazioni singole, doppie, triple e duplex ed ha le dimensioni standard di un container, trasportabile con qualsiasi mezzo: marittimo, terrestre o aereo. La struttura delle torri in cui incastrare il proprio modulo abitativo è di concezione semplice: un'intelaiatura da erigere anche al di sopra di abitazioni esistenti, in modo da aumentare la densità abitativa di un quartiere, senza però consumare suolo urbano. Le torri, inoltre, ambiscono a motivo di rivitalizzazione di aree degradate, grazie all'introduzione di spazi verdi, giardini pubblici, aree sportive, tutto collegato da percorsi pedonali.

venerdì 17 giugno 2011

l'Art Basel di Basilea

In questi giorni, dal 15 al 19 giugno, Basilea ospita come di consueto la più importante mostra d'arte internazionale. Punto d'incontro di artisti, mercanti, collezionisti e gallerie, l'Art Basel 2011 prevede la presenza di 300 espositori provenienti da 35 paesi per un totale di oltre 2500 artisti del XX e del XXI secolo. Anche i musei e le istituzioni della città proporranno in questi giorni importanti mostre, come Constantin Brancusi, Richard Serra, Francis Alÿs, R.H. Quaytman, Konrad Witz e Henrik Olesen. Inoltre, dalle 14 alle 22 si potrà percorrere Art Parcours, un itinerario attraverso lavori artistici di grande caratura integrati nel tessuto urbano, che offrono lo spunto per una riflessione sulla Basilea di oggi e di ieri (In foto Art Parcours 2011, Courtesy Art Basel).

mercoledì 15 giugno 2011

Case da sogno











La casa di Eero Aarnio e della moglie a Viekkola, vicino a Helsinki, rispecchia la loro visione ideale dello spazio domestico, in cui l’assenza di separazioni tra il living e l’angolo studio vanno di pari passo con la coincidenza della vita privata con quella professionale. L'abitazione, come racconta lui stesso, è stata costruita intorno al panorama. «Volevo finestre ovunque». L’edificio gode di un panorama a 180 gradi, che arriva fino al lago Lamminjärvi, a pochi passi dall’ingresso. «La vicinanza con l’acqua era molto importante per noi». L’architettura leggera, gli interni luminosi, l’amore per la natura, la sauna e le tradizioni finlandesi, l’atmosfera giocosa e, ovviamente, i pezzi da lui disegnati: ogni dettaglio racconta un tratto della personalità di un grande del design.









lunedì 13 giugno 2011

Il parco del sole



E' stato inaugurato il Parco del Sole, impianto fotovoltaico di Castelnuovo Rangone (Mo). Esteso su una superficie di oltre 5 ettari, con una potenza di 2 MW. E' il più grande della provincia emiliana l'impianto, nato dalla collaborazione tra Enerpoint S.p.A., Fin Poker S.r.l., Sogemont S.r.l., Spazio Energia S.r.l. e lo Studio Tecnico Torricelli, produrrà energia elettrica per soddisfare i bisogni energetici annuali di circa 1000 famiglie, evitando l'immissione in atmosfera di 1.270 tonnellate di CO2, pari alla piantumazione di 22.000 alberi o al risparmio di 70.000 litri di petrolio. Un esempio virtuoso che ha visto aziende, imprenditori e amministrazioni locali, seguiti passo passo da esperti nel settore delle energie rinnovabili, investire conoscenze tecniche e denaro nella produzione di energia pulita.Energia che in questo caso sarà prodotta localmente ed immessa in rete laddove c'è più richiesta, secondo l'idea, di nuova concezione, di una"generazione distribuita" della corrente elettrica.

venerdì 10 giugno 2011

Case da sogno









Questo intervento di ristrutturazione di questa casa a Girona, in Spagna, è stato realizzato dall’architetto Anna Noguera. Benché sia difficile determinare l’età dell’edificio, le modifiche più importanti risalgono al XVI secolo mentre e nel corso degli anni diversi interventi hanno alterato la distribuzione originale degli interni. Ed è proprio dalla ricostruzione storica che è partito l’intervento di ristrutturazione, da poco ultimato. Il progetto è stato infatti improntato alla ricerca delle caratteristiche intrinseche della costruzione originale, attraverso l’interpretazione dei vecchi elementi valutati per le loro qualità architettoniche.
Lo stile minimalista del nuovo progetto richiama l’austerità dei tempi passati, in un dialogo tra vecchio e nuovo. La luce naturale dà forma ai volumi e la fluidità dello spazio viene sottolineata dal disegno lineare e pulito. I materiali definiscono e caratterizzano gli ambienti: pietra, legno, ferro e cemento sono esaltati nel loro aspetto naturale. Il colore della quercia aggiunge un tocco di calore agli interni mentre gli elementi in acciaio segnano il contrasto tra la pietra e il cemento.
Il nuovo layout rende l’abitazione più adatta ai nuovi requisiti funzionali. La porta d’ingresso si apre su un’anticamera e sul disimpegno. Al primo piano si trova un appartamento che si affaccia sulla corte interna e sul giardino mentre il secondo e il terzo piano ospitano un appartamento doppio, in cui la zona notte è situata al livello inferiore e quella giorno a quello superiore, così da avere la vista sul quartiere e l'accesso alla terrazza coperta, che costituisce uno degli elementi più caratteristici della casa.

lunedì 6 giugno 2011

Case da sogno, villa ad Alibag India







Alibag è una graziosa area turistica, situata a meno di 100km da Mumbai, con soli 19mila abitanti, meta di molti e residenza di pochi fortunati che vi hanno realizzato la seconda casa. Qui la terra rossa ricoperta dalla vegetazione lussureggiante si fonde con le ampie spiagge e le acque del mare Arabico. Uno spettacolo unico che si può ammirare da questa meravigliosa villa firmata da Arjun Malik, appoggiata su uno dei pochi rilievi esistenti. Malik, studio Malik Architecture di Mumbai, si è fatto ispirare dal territorio. I blocchi che costituiscono la villa infatti, sono come sospesi sopra il leggero declivio della collina collegandosi in maniera da costituire una corte aperta che si sviluppa tridimensionalmente tra elementi aggettanti che seguono il terreno e creano un flusso continuo. La concretezza del cemento lega a terra i volumi che formano la villa, l'acciaio permette di creare le grandi sospensioni. Un grande parallelepipedo irregolare inclinato nasconde l'anima di una trave reticolare doppia e costituisce un terzo livello dell'abitazione. Al suo inteno contiene due camere, poste alle estremità del volume. Sotto, l'area soggiorno si apre sulla piscina che costituisce un elemento di riparo per il livello inferiore. Il progetto dimostra anche una grande attenzione alla sostenibilità: l'uso della tecnologia a secco per il rivestimento delle pareti, la ventilazione incrociata in tutti gli ambienti, ampi vetrature presenti in maniera combinata con efficaci sistemi di ombreggiamento, sporgenze e aggetti che collaborano nell'abbassare il carico energetico necessario per la climatizzazione degli spazi interni, la raccolta delle acque piovane usate per lo'irrigazione del giardino, l'uso di acqua riciclata per gli sciacquoni, l'acqua sanitaria e quella della piscina sono riscaldata da pannelli solari.

venerdì 3 giugno 2011

Disegnare la città del futuro: la New York del 2050

Nel 2050 saremo oltre 9 miliardi, di cui l'80% insediati nei centri urbani. La domanda che si pongono architetti ed urbanisti riguarda le condizioni di vita che avremo, se le metropoli riusciranno ancora ad essere funzionali e soprattutto quale sarà l'impatto ambientale di tale trasformazione. Le metropoli più lungimiranti hanno già definito delle strategie, prima fra tutte New York. Si stima che nel 2030 la "Grande Mela" conterà un milione di abitanti in più rispetto agli 8.3 milioni attuali, con un aumento di 750mila posti di lavoro e un maggiore afflusso di turisti. Il sindaco Bloomberg già nel 2005 si è posto il problema, così è nato PlaNyc, un dipartimento comunale per disegnare la città del futuro. Gli obiettivi sono:




  • creare 265 mila alloggi per i nuovi abitanti.




  • rendere economico e sostenibile il tessuto residenziale esistente.



  • aumentare la capacità dei mezzi pubblici, riducendo i tempi di percorrenza.



  • creare delle zone di verde per ogni abitante nel raggio di 10 minuti a piedi dal proprio alloggio.

A questo fine è stato modificato il piano regolatore raggiungendo già oggi alcuni di questi obiettivi (l'84% dei newyorkesi vive a 10 minuti a piedi da un parco, l'8% in più rispetto a 3 anni fa). Ma la città necessità di essere restrutturata in alcune sue parti, le reti dell'acqua e dell'energia nel 2030 avranno un secolo di vita. A tal proposito è stato creato un terzo tunnel dell'acqua di supporto in caso di cedimento del sistema. La sfida che deve fronteggiare la città riguarda i rischi ambientali che derivano dalla sua crescita, quindi ottenere aria pulita, sanare i terreni contaminati recentente censiti e depurare le fonti d'acqua spesso inquinate. Gli obiettivi sono tanti e alcuni complessi ma di certo un percorso graduale e mirato diventerà ben presto un modello per molte altre città del mondo.